
C.I.M.R. 2021 Scarlino
A quasi 50 anni ho deciso di realizzare un sogno nel cassetto… Partecipare al Camponato Italiano Motorally… Da sogno a realtà!
Marco Riseri Rider

VENERDI: La gara ha base di partenza a Scarlino, paese in provincia di Grosseto, la durata è di due giorni con trasferimenti, Controlli Orari e Prove Speciali chiamate oggi Settori Selettivi di cui l’accesso è regolamentato da orari ben precisi. Arrivo il venerdì con un furgone fornito dal Kerosene Racing Team ed Anlas Italy carico di gomme per il week end di gara e la mia moto di traverso perché per un privato e per un Team ogni occasione e collaborazione sono fondamentali per il contenimento dei costi…
Sono un appassionato di questo mondo come tanti di voi ma finalmente da oggi la mia prospettiva cambierà. La immagino così, sarà una giornata tranquilla, si con qualche impegno burocratico ed organizzativo ma soprattutto sarà di socializzazione e quindi visite ai vari team che ho sempre seguito ed ammirato, invece una doccia fredda mi riporta alla realtà quando a prendere il sopravvento sono proprio le burocrazie, numerose e di attesa visto anche il periodo pandemico con relative misure di sicurezza. Subito mi organizzo e corro qua e la cercando di cogliere al meglio tutte le trafile per ottimizzare i tempi alle prossime gare, quindi faccio tutte le registrazioni, punzonatura dello scarico, prova fonometrica e ritiro del roadbook. Una curiosità, magari lo sapete già, il roadbook viene distribuito privo delle prime 5 note delle due S.S. (settori selettvi) con lo scopo di non svelare la partenza e quindi permettere ai piloti di studiare strategie su applicazioni tecnologiche come ad esempio google maps ecc.
Tra una corsa e l’altra vengo informato da Fabio Mauri, pilota stimatissimo, che nel paddock era arrivato Mister X, Enrico Sciumbata ovvero il produttore della manopola di comando manuale del road-book che da tempo cercavo, circostanza positiva che materializza dal nulla una gentilissima ragazza che mi ospita al gazebo offrendomi un inaspettato piatto di pasta che davo ormai per saltato , solidarietà tipica dei motociclisti. Continuano gli iter, compresa la taratura del chilometro che consiste nel percorrere appunto 1 km di asfalto segnato da due linee, partenza e arrivo, fatte dall’organizzazione per poter tarare gli strumenti di navigazione prima delle giornate di gara. Finalmente posso fiondarmi a sistemare la moto, studiare il road-book e lo note più particolari che poi ho scoperto sul posto subiscono aggiornamenti tramite messaggi Telegram per cui subito sul pezzo dalla banchina della marina di Scarlino. La giornata vola ed è già l’ora di cena e prima parlo al telefono con la mia famiglia poi mangio una pizza al volo mentre sempre al telefono, questa volta con Andrea Cristofori, parlo, mastico e riguardo il road-book contemporaneamente… giornata finita, doccia e crollo.
SABATO: Sveglia presto, alle 7.30 sono al paddock, ritiro le prime note mancanti del roadbook e poi il traxx, attacco con cura le note e riguardo tutti i segni fatti il giorno prima. Un controllo alla moto e con la giusta tensione, mista tra ansia e determinazione nel mettermi alla prova, attendo l’orario di partenza indicato alle 10:27. E’ arrivato il mio momento, si parte! Stacco la frizione ed improvvisamente mi sento calmo proprio come se sapessi cosa fare anche se una parte di me è ancora un po’ disorientata quindi procedo fino al primo controllo orario che deve essere preciso come da tabella.
Eccomi che parto deciso per la mia prima prova speciale… da subito sento di avere un ottimo feeling con la moto che per tutta una serie di circostanze e anche sfortune ho finito di assemblare, con l’aiuto di un amico che mi segue, il giorno prima della partenza. Mi aspettavo di essere impacciato o comunque sopraffatto dalle circostanze per inesperienza e reverenzialità ma invece mi ritrovo in una nuova dimensione, spingevo, la moto mi seguiva cercavo di dare il meglio ma allo stesso tempo mi divertivo tantissimo nella guida e riuscivo ad apprezzare il paesaggio del percorso che variava dai veloci sterratoni a tratti di sottobosco fino a mulattiere impegnative e tecniche un po’ complicate per una moto come la mia, nella mia testa ero libero, ero dove dovevo essere, consapevole, determinato ed umile allo stesso tempo. Arrivo al secondo controllo orario in anticipo ma devo aspettare il momento giusto per registrarmi, una attesa lunghetta e sotto il sole che raffredda dal punto di vista mentale e muscolare ma ancor più lunga quella dell’attesa della partenza della SS2. Tocca a me si riparte per la seconda prova speciale, riprendo la concentrazione e ad aiutarmi sono i percorsi davvero belli e inaspettati, mi hanno davvero colpito, ma commetto alcune ingenuità. Vedo una moto ferma appoggiata e nessuno intorno, mi fermo per assicurarmi che non fosse accaduto nulla a nessuno, finché improvvisamente intravedo un paio di persone sbracciarsi da lontano intimandomi di proseguire quindi riparto perdendo del tempo prezioso. La seconda ingenuità invece la commetto all’arrivo fermandomi al gazebo che segnala la prossimità della fine della prova, sento urlare di proseguire e riparto pochi metri altro gazebo mi rifermo e un’altra voce mi urla di andare e finalmente supero la fotocellula… A pensarci ancora oggi mi viene da sorridere, ho dato il meglio o almeno ci ho provato con la manetta del gas per poi essere nuovamente quell’endurista libero e sognatore che gira con gli amici alla domenica al quale viene naturale fermarsi per aiutare e che appena vede un gruppo di persone, un gazebo o un po di asfalto si ferma perché nella mente è finita la festa ah ah … Mi fiondo all’ultimo controllo orario sotto il sole e aspetto di rientrare per essere poi al paddock alle 18.30.




Sarà l’adrenalina ma sono ancora abbastanza arzillo e penso di andare a socializzare un po’ e chiedere consigli perché ho solo da imparare ma… tutto quello che ho fatto venerdì o almeno in parte devo ripeterlo perché io sono qui da solo e devo fare tutto da me… Finalmente arrivato volo a consegnare il Traxx, transponder, e il cartoncino dei controlli orari contestualmente al ritiro del vecchio e consegna del nuovo roadbook della giornata di domani. A questo punto il mio pensiero mi riporta alla moto e quindi torno al paddock per verificare tutto, freni, catena, lavaggio e ciliegina cambio gomma e mousse perché io sono da solo. Quando finalmente potrei socializzare un po’ma è già l’ora di cena inoltrata ed è da venerdì che non mi fermo quindi corro a trovare un pasto veloce, pizza, e mi fiondo in camera per fare le solite chiamate ed il controllo dettagliato del roadbook per poi crollare soddisfatto dopo una doccia.
Domenica: La sveglia suona e alle 7:30 puntuale al paddock, procedo velocemente al ritiro delle note mancanti e corro ad attaccarle al roadbook ed evidenziarle. Ritiro il traxx ed effettuo gli ultimi controlli veloci alla moto, oramai come routine scaramantica e resto in attesa. Oggi la mia partenza è fissata alle 9:57 per poi raggiungere il primo CO fissato per le 10:42. Attendo un po sotto il sole e finalmente scambio due chiacchiere con alcuni piloti che avevo vicino, l’argomento? Le moto ovviamente!
E’ il mio turno e parto per la SS1 di giornata. Parto veloce e determinato lungo gli sterratoni che introducono alla parte più tecnica o faticosa… mi è rimasta impressa una tagliafuoco molto ripida da fare sia in salita che discesa caratterizzata da un fondo a sasso smosso che alternava questo sali scendi per diversi cicli che scatenava in me forti emozioni di piacere per il paesaggio utopico per un endurista a momenti di fatica fisica, soprattutto gli avambracci, davvero intensa al punto che al termine dell’ultimo strappo sono arrivato attaccato al manubrio come una bandiera e giusto il tempo di leggere la nota successiva “svolta a destra” entro in un sottobosco ombreggiato e fitto, in questo tratto realizzo, mentre riprendo fiato, che la tagliafuoco appena superata e forse uno dei passaggi più belli che abbia mai affrontato in sella ad una moto… continuo lungo tratti misti per rientrare in un sottobosco relativamente scorrevole dove ad un certo punto in prossimità di una nota alcuni piloti la interpretano erroneamente svoltando a destra, tra questi il pilota che mi precedeva e anche molto lentamente, scopro in seguito da lui avere un problema alla strumentazione, tagliandomi quindi la strada improvvisamente ed io, dopo una lunga e scivolosa frenata, mi appoggio a lui senza conseguenze ad esclusione del tempo perso per rialzare la moto e ripartire, ma si sa così sono le gare. Finita SS1 senza intoppi o soste da endurista della domenica prima della fotocellula, inizio il trasferimento verso il paddock come previsto per fare rifornimento ecc.. è da qui che parte il controllo orario 2, arrivo alla partenza della SS2 un po provato dalla precedente e scopro in tempi rapidi che in realtà questa prova è il percorso precedente fatto a ritroso… pochi km e complice la stanchezza dietro una curva stretta e cieca trovo un muro di sabbia davvero ripido e perdo il controllo,la moto sfolla nella salita e rotolo giù… panico! La moto finisce in una posizione che mi fa pensare al peggio, impossibile da rialzare o almeno da solo… dopo qualche minuto si materializza lui, l’anagramma del mio numero di gara, un segno del destino, io il 176 lui il 167 con Husqvarna 250 arrivato a salvarmi… Riparto e dopo circa 5km mi ritrovo in faccia le mie amate tagliafuoco… Sbaaaammm! Un masso e mi metto la moto per cappello… Giusto il tempo di rivederla in mezzo alla nube di polvere e provo a risollevarla essendo in contro pendenza cappottandola per poi provare una ripartenza dallo strappo molto ripido ma fallendo per mancanza di grip. Torno a valle, spalanco il gas e riparto in salita perdendo così tanto tempo prezioso. Finite le tagliafuoco in corrispondenza del sottobosco riceviamo comunicazione che la SS2 è momentaneamente sospesa per un incidente. L’attesa è lunga e corre voce che forse la gara verrà sospesa. Fa molto caldo e l’attesa è snervante perché, almeno nel mio caso è così, si perde concentrazione, cala la tensione e si sente la stanchezza ma fa tutto parte del gioco e dentro di me spero che il pilota non sia grave. Il gruppo è ormai numeroso e le voci si dividono. Un 50 vuole che riparta la selettiva, l’altro 50 che sarebbe forse più giusto rientrare al paddock viste le condizioni di attesa e la eventuale incontrollata ripartenza non essendoci più un criterio temporale, tanta polvere e caldo. Sorpresa! Il primo 50 ha vinto e si riparte in ordine sparso e nel malcontento degli altri piloti. Sono partito fiacco, poi sarà stata la passione il paesaggio e chissà cos’altro ho iniziato a tirare nelle mie possibilità fino a raggiungere alcuni piloti con moto racing che ho sorpassato con difficoltà per via della strada molto stretta. La SS2 è terminata dovrei recarmi al terzo controllo orario ma invece mi ritrovo al paddock forse per una nota saltata, che dispiacere questo errore di navigazione mi costerà una penalità comunque importante.








Il week end di gara si è concluso, sono stanco e mentre riorganizzo tutto il materiale e carico il furgone per rientrare a casa realizzo, un po come quando chiudi l’ombrellone l’ultimo giorno di mare, che comunque sono riuscito a terminare una vera competizione, tra l’altro, molto impegnativa e molto faticosa soprattutto gestendo tutto da solo e con una moto molto pesante in alcuni tratti. “Porterò con me i paesaggi, i percorsi e le velocità che mai avrei pensato di poter raggiungere ma soprattutto l’essermi messo alla prova con passione, determinazione ed umiltà affrontando un sogno e trasformandolo in realtà! ”
Grazie…
Un ringraziamento agli Sponsor, al mio Team di supporto KRT in Luca Cappellini, alla mia famiglia, agli amici FoxXx, Simone e tanti altri che in questo periodo mi hanno supportato con affetto e fiducia ed infine ad Andrea C.