Andalusia in versione fly & drive
Partite per un’avventura con la comodissima opzione fly & drive, un bel tour in moto fuoristrada in Spagna. Abbiamo potuto esplorate l’entroterra con diverse tipologie di terreni, sentieri panoramici e i paesaggi mozzafiato che la Spagna ci ha offerto seppur con un meteo non dei migliori. Un tour facile, meglio con il sole, aperto a tutti i livelli, piloti esperti o principianti, la miscela perfetta di emozioni e sfide.
Per info vi rimandiamo al sito: https://ariesmototours.com/it/contatto/
Ma veniamo a noi ed al nostro viaggio. Gli amici di Aries , in primis Andrea, e la Guida Italiana Matteo hanno confezionato per noi un tour speciale di tre giorni ( non previsto nel loro pacchetto standard che contempla 2 o 4 giorni) , unico neo si sono solo dimenticati di prenotare anche il sole, ma dal nostro punti di vista ci piace pensare che sia una bella scusa per ritornare***.


Abbiamo guidato attraverso i Montes de Málaga, esplorato la Sierra de Loja, visitato lo storico paese delle grotte di Guadix ed in parte, diciamo in parte anche il deserto di Gorafe dove il fango nei primi km, solitamente c’è una polvere borotalco, ci ha fatto desistere nel completare l’attraversata.






*** Ecco la seconda ragione per ritornare. Ciò non toglie che abbiamo ammirato i paesaggi unici di Gorafe e la neve fresca che ha fatto capolino sulla Sierra Nevada.
Temperatura minima 3 gradi massima 12, cosa più unica che rara nella terra del sole 12 mesi all’anno.



Il nostro motto, Vieni con noi sulle strade della passione, ha fatto di nuovo centro per un’emozionante avventura in moto off-road di 3 giorni attraverso Málaga e Granada. Volo su Malaga giovedì sera, tour con trasporto bagagli con il Sig. 4×4 Jimmy come dice Sonia , terminando ancora a Málaga per il volo serale di domenica.








Un long week end assolutamente da mettere a calendario. Non devi pensare a nulla se non al volo aereo, al resto ci pensa Aries in maniera perfetta, dal noleggio moto all’abbigliamento off road completo ( materiali nuovi, stivali, casco, giacca, pantaloni , guanti e protezioni) . E se vuoi anche Insta 360 X4, per i tuoi video.





Andrea ed il suo staff pensano sempre a tutto, dai pranzi, non inclusi e metà tappa, ed anche al comitato d’accoglienza a fine giro con birra, tapas e spa negli hotel a 4 stelle compresi nella quota del viaggio.






Ci siamo davvero goduti un long week end attraverso foreste, terreni desertici e sentieri ad alta quota, ammirando la bellezza naturale del sud della Spagna. Le tappe con una media di circa 200 chilometri non ti fanno sentire la stanchezza a fine tappa, ed in ogni caso al resto ci pensa la spa.








Carlo quasi esperto endurista, ci racconta la sua versione.
“Nueve meses de invierno y tres de infierno.”



Così dicono da queste parti. E noi, naturalmente, siamo andati a scoprirlo di persona. In moto, ovviamente. Che gusto c’è a farsi raccontare le cose?
L’Andalusia ci ha accolti con la faccia dura dell’inverno: vento secco come un jamón ibérico lasciato al sole, cieli traditori, paesaggi mozzafiato dove il termometro sembrava giocare a limbo con le nostre dita congelate. Poi, nel giro di pochi chilometri, bastava girare una collina ed era primavera, tutta puntinata di fiori di mandorlo, quella col sole che ti invita a togliere il sottocasco invernale… ma anche no.
Giorno 1 — Da Málaga a Loja (120 km) causa maltempo.
Attraverso i Monti di Málaga, tra curve, vento e un assaggio di libertà
Dopo mesi di sogni, tracce GPS, e il conto alla rovescia segnato sui calendari, finalmente si parte. Málaga ci accoglie con l’aria frizzante del mattino e la luce di quel Sud che sa essere spietato o generoso, a seconda di come ti ci presenti. Noi, armati di entusiasmo, tasselli, e un pizzico d’incoscienza, ci presentiamo bene.
La salita verso i Montes de Málaga è subito una carezza e uno schiaffo: curve strette, saliscendi continui, pinete fitte come nei sogni di chi ama la moto fuori dall’asfalto. La natura è brulla ma viva, il paesaggio si apre e si richiude come una fisarmonica tra le gole e i versanti. Lì, cominciamo a lasciare alle spalle il rumore urbano per abbracciare quello più selvaggio del vento, delle pietre, e del motore che vibra sotto la sella.
Loja ci appare a fine giornata come un piccolo miraggio bianco, incastonato tra colline e ulivi. Non c’è traffico, non c’è confusione. Solo il tempo lento della Spagna dell’interno, quella che ti guarda con curiosità e ti serve da mangiare anche se arrivi tardi. Dopo una giornata così, un piatto caldo e qualche risata tra compagni di viaggio bastano per sentirsi già a casa.
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Giorno 2 — Da Loja a Graena (220 km)
Nel Deserto di Gorafe, tra canyon, silenzi e sogni di Marte
Il secondo giorno ci regala il cuore vero del viaggio. Lasciamo Loja con le moto impolverate ma lo spirito fresco, e ci dirigiamo verso il Desierto de Gorafe, una delle zone più surreali e selvagge di tutta l’Andalusia. Un posto dove sembra che la terra si sia stancata di essere verde e abbia deciso di diventare rossa, spaccata, piena di cicatrici e di poesia.
Le piste si fanno più sabbiose, le ruote galleggiano sul fondo e ci ricordano che qui bisogna guidare con la testa e col cuore, non solo con la manetta. Passiamo per Covarrones de Corte, dove le rocce sembrano piegate a formare grotte antiche e misteriose, e poi verso Lopera e la Torre de Vigilia, solitaria e bellissima come un guardiano del nulla.
Il tratto della Ruta del Desierto de Gorafe è uno di quelli che non si dimenticano: canyon profondi, altipiani aridi, e quel silenzio che solo i deserti sanno regalarti. Ogni tanto ci fermiamo solo per guardare — noi, le moto, e quel panorama che sembra più Arizona che Spagna. Il motore respira corto, il cuore lungo.
Arriviamo infine a Graena, stanchi e pieni. Il balneario termale ci aspetta con le sue acque calde, quasi a premiarci dopo l’intensità del giorno. Ci tuffiamo con la stessa voglia con cui avevamo preso la prima curva del mattino. A volte l’enduro è anche questo: polvere e sollievo, sudore e sorriso.
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Giorno 3 — Graena, Guadix e ritorno a Málaga (250 km)
Sierra Nevada: curve alte, vista lunga, emozioni pure
L’ultima tappa è la più lunga, ma anche la più varia. Lasciamo Graena prima che il sole si alzi del tutto e saliamo verso Guadix, con le sue case-grotta che sembrano scavate nella montagna da mani pazienti e sapienti. È come entrare in un mondo parallelo, antico e affascinante.
Poi puntiamo verso la Sierra Nevada, attraversando località sospese tra il cielo e la terra. Passiamo da Cañada de la Ventanilla Campillos, dove le strade sembrano graffiate sul fianco delle montagne, e da La Peza, con i suoi tetti di tegole e il profumo di camino che ci riporta a casa.
La vera sorpresa è il Mirador Peña Bermeja: da lì la vista è immensa, il vento forte, le parole poche. Facciamo una sosta lunga. Nessuno ha fretta. Il panorama ti invita al silenzio e alla gratitudine.
Poi giù, verso Málaga, con le sospensioni stanche ma l’anima carica. Le ruote tornano sull’asfalto, ma la mente resta lì, tra canyon e pini, tra sabbia e cielo.
Ma non solo,
poi c’è anche la parte culturale e museale per chi, causa problemino di salute Andrea, che con Sonia, non hanno potuto completare il giro. *** Ecco la terza scusa per tornare.




Per dirla tutta abbiamo avuto anche il battesimo della sella off road di Alessio, promosso a pieni voti in un week end per nulla banale da neofito.




Grazie http://www.ariesmototours.com
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